Avrete sicuramente sentito parlare della crescita nell’uso della Realtà Aumentata (AR) e probabilmente sarete venuti a conoscenza di importanti acquisizioni di aziende di AR (Augmented Reality), come Oculus, da parte di Facebook, e North, l’azienda di smart glasses acquisita da Google.
Ma qual è l’impatto dell’AR nel retail? Nella moda le sfilate in VR (Virtual Reality) e AR hanno “democratizzato la passerella”. L’esperienza digitale ha infatti permesso a più persone di godersi la prima fila, anche se virtuale. Gli ambienti virtuali offrono quindi flessibilità e opportunità di ridurre i costi delle sfilate e ora potrebbero impattare anche per gli spazi commerciali.
Vecchio e nuovo Retail
Poiché il flusso di visitatori nei centri commerciali del Nord America era già in calo prima del Covid, i retailer sono ricorsi a nuovi format per l’esperienza di acquisto, tra cui la tecnologia AR al fine di approfondire e prolungare la durata dell’impegno con i clienti sia all’interno del negozio sia nelle esperienze puramente digitali. La naturale progressione dai negozi tradizionali al digitale dovrebbe dare ai retailer tradizionali un vantaggio (rispetto ai marchi nativi digitali), a patto che l’esperienza digitale tenda a imitare o ad allinearsi con le esperienze in negozio.
Nel frattempo, e forse dietro le quinte, Amazon sta utilizzando l’AR per migliorare la propria operatività, ad esempio intervenendo nel segmento del retail, che è ovviamente cruciale quando si verifica una forte impennata delle consegne. #pandemia #blocco. Ad esempio, i server dell’azienda di consegne tengono “traccia di dove si trovano gli agenti e di dove devono andare e confrontano questi percorsi con un database compilato da consegne precedenti. Gli agenti possono prendere nota dei nuovi suggerimenti che incontrano e registrarli tramite occhiali AR o tablet, per poi aggiungerli al database per la consegna successiva”. In questo periodo le aziende di tutti i settori stanno riprogettando il processo per rendere le consegne più sicure, più veloci e più adeguate alle nuove esigenze dei consumatori, migliorando l’esperienza e, in ultima battuta, la fedeltà del cliente.
Il Luxury Retail
Storicamente, i retailer del lusso sono stati lenti nell’adottare le ultime tecnologie, in particolare come parte dell’esperienza di vendita in negozio. Ma un’altra tendenza, inaugurata da Amazon – la cultura dell’acquisto istantaneo – riflette le aspettative dei clienti di nuova generazione, alle quali i retailer del lusso devono adattarsi al più presto! Sappiamo che la generazione Y e Z ha accolto con entusiasmo l’AR. Basta guardare al mondo dei videogiochi. Non solo c’è un’agenzia di acquisto attraverso le opzioni di utilizzo del gioco, ma i giochi stessi (e le relative app) si sono evoluti in ecosistemi di investimento in denaro e tempo ma poi anche di acquisto attraverso tutto l’ecosistema.
Ma basta parlare di un futuro distopico che assomiglia a #ReadyPlayerOne. In questo momento i marchi del lusso stanno puntando su TikTok, una rete di condivisione di video con tecnologia AR. Prada, Dolce Gabbana, Ralph Lauren e altri, considerano, come minimo, il valore dei loro investimenti di marketing su questa piattaforma social non diverso da quello di altri canali mediatici di successo. Se non bastasse il passaggio di questi retailer di lusso a TikTok a dimostrare la rapidità con cui i retailer stanno facendo dell’AR una parte della loro strategia di trasformazione digitale, lo è sicuramente l’esistenza di PlugXR. Questa azienda sostiene di potervi aiutare a costruire e attivare la vostra app AR brandizzata in un giorno.
Come per ogni esperienza innovativa, l’onboarding della nuova tecnologia mette in luce l’agilità dei retailer nel lanciare nuove esperienze: la prova sta nella tempestività con cui i retailer riescono a integrare e unificare i propri dati per attivare il nuovo canale commerciale. Noi di XY abbiamo affrontato il lavoro di integrazione per attivare nuove esperienze di retail, pop-up ad alta tecnologia e moderni concetti di showroom e uso misto, il tutto nel giro di poche ore.
Il fulcro della crescita
Sembra che l’AR e soprattutto la gamification attraverso l’AR delle esperienze con i brand siano appena iniziate. Peloton aveva coinvolto i consumatori già prima della pandemia con uno showroom e una palestra creati con la realtà aumentata distinguendosi poi particolarmente durante il lockdown. Oltre a replicare in AR le esperienze dei negozi fisici, questa azienda di attrezzature per l’esercizio fisico ha usato l’AR per crescere oltre la sua offerta iniziale di fitness ed esercizio fisico, fondendo la sua esperienza di prodotto con lo sport e l’intrattenimento (dati e attività). Il marchio si sta spingendo anche verso la gamification attraverso Lanebreak (che per molti versi sembra essere stato progettato per essere tradotto in un’esperienza AR) e nuovi dispositivi come la Peloton Guide, che porta l’utente sullo schermo insieme all’istruttore. Le testimonianze parlano di come l’AR abbia incrementato la gamification e la competitività nelle esperienze. Qualsiasi analista riconoscerà che questa tecnologia è in grado di sfruttare i naturali picchi di dopamina, non diversamente da quanto accade con lo shopping e l’acquisto in generale. Quindi, per quanto riguarda l’AR nel retail e nel commercio… che il gioco abbia inizio!